In una fresca mattina, nella tranquilla cittadina di Valle, Mario Ashan passeggiava accanto ad Anastasia, ammirando il paesaggio del piccolo villaggio. Improvvisamente, i loro sguardi furono catturati da un gruppo di ciclisti che, con passo deciso, avanzavano verso sud. Uno di loro, apparentemente affaticato, decise di fermarsi e lasciò la bicicletta appoggiata ad un albero, sicuro della sua custodia. Mario, con un lampo di malizia e un pizzico di audacia, scelse di prendere la bici “in prestito” e si diresse verso nord, verso la città di Alta Luna. Lì, per racimolare qualche lumen, vendette un vecchio braccialetto di poco valore per una manciata di monete.
Nella tranquilla cittadina di Valle, mentre Mario si dirigeva verso Altaluna, Anastasia decise di approfittare della calma mattutina per esplorare un bosco vicino. Era un angolo di natura incontaminata, con l’aria pregna del profumo dolce dei lamponi e dei mirtilli selvatici, che splendevano tra le foglie umide di rugiada. Armata di un cesto intrecciato a mano, Anastasia si muoveva leggera tra gli alberi, sfiorando i rami come se fosse parte del bosco stesso. I suoi movimenti erano guidati da una sorta di magia innata, e ogni frutto che coglieva sembrava arrendersi delicatamente alla sua mano. Alla fine della raccolta, Anastasia portò al mercato della cittadina un assortimento di frutti freschi e luminosi, che sistemò in piccoli cesti. La loro bellezza e il loro profumo attirarono numerosi compratori, permettendole di guadagnare settanta lumen, cifra che le diede una certa soddisfazione e la convinzione di aver svolto un lavoro in armonia con la natura.
Nel frattempo, Alma si trovava nella cittadina di Castello, contemplando il maestoso cavallo che, con un pizzico di rischio, aveva “preso in prestito” da Akira, l’abile guerriero di una terra lontana. Desiderava venderlo per una cifra considerevole, sperando di ricavare ben trecento lumen, ma, dopo qualche trattativa e un po’ di delusione, accettò l’offerta di centocinquanta lumen. Con i soldi in mano, Alma si mise alla ricerca di un modo per abbreviare il proprio viaggio. Fu così che trovò un pilota noto per la sua abilità e il suo coraggio alla guida. L’uomo accettò di condurla con il suo veicolo, che, pur un po’ malconcio, sfrecciava a una velocità che sembrava quasi sfidare il vento. Alma osservava il paesaggio scorrere rapidamente, mentre si avvicinava alla meta tanto agognata: la misteriosa città di Lyrien. Tra un sobbalzo e l’altro, il cuore le batteva forte, emozionata al pensiero di ciò che l’aspettava.
Nel piccolo paese di Kangen, intanto, Soularino e Iside furono colti in flagrante da Isla mentre tentavano di rubare il suo prezioso tandem. Isla, determinata a impartire una lezione, li costrinse a giocare a bridge, il celebre gioco di carte, per ben dodici ore. Solo alla fine decise di lasciarli andare, senza tandem, ma con una promessa di denuncia nel caso avessero tentato nuovamente il furto. Rassegnati, i due si incamminarono verso Castello, finché, lungo la strada, un autista compassionevole offrì loro un passaggio su un vecchio autobus e li lasciò qualche chilometro oltre Castello.
Nel frattempo, William, (ancora a Kangen come i precedenti 2 protagonisti) a cui avevano rubato la giacca, aveva deciso di restare in paese, avendo perso la testa per Slina. Tuttavia, realizzato che il cuore della fanciulla apparteneva già a Sasha, si decise a partire per Castello. Chiese così un passaggio a Talor, il fornaio del villaggio, e insieme presero la via per Castello, avanzando lentamente per le vie tortuose che li dividevano ancora dalla meta.
E Slina, la famosa commerciante di cuoio, insieme a Sasha, noto venditore di gorgonzola di Solaria, giunse infine alla grandiosa città di Elikon. Questo luogo, spartano e fiero, era noto per la maestria artigianale e le imponenti arene di combattimento. Stanchi dal lungo viaggio, Slina e Sasha si concessero un breve riposo, ma al risveglio si trovarono a osservare una lotta spettacolare nell’arena. Invogliati dalla folla e dall’energia del momento, decisero di lanciarsi in un’esibizione di prova. Inaspettatamente, la loro battaglia amichevole e improvvisata superò in intensità la stessa gara ufficiale, lasciando gli spettatori in estasi. Conclusa l’esibizione, i due passarono la notte ad Elikon, immersi in una città viva, in fermento, ma in letti separati.